Questo panino ho voluto battezzarlo il “Triangolo del gusto” in quanto unisce in un triangolo virtuale la mia terra d’origine, la Sicilia, la mia terra di adozione, la Campania e la Puglia. Le tre porte principali da dove le contaminazioni gastronomiche, nei secoli, si sono fatte strada regalandoci oggi prodotti tipici eccezionali, caratteristici e caratterizzanti di queste fantastiche terre! Ma questa è un’altra storia e ne parleremo meglio in futuro.
Il nostro prodotto principale è il Maialino Nero dei Nebrodi, una catena montuosa che, assieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino siculo. Proprio in questi territori si sviluppa questa strepitosa razza suina selvatica, progenitore di quasi tutti i neri nazionali e lontano parente del maialino nero ispanico. Con la carne faremo delle polpettine che finiremo di cuocere in uno dei prodotti d’eccellenza della Campania ovvero il pomodoro chiamato Miracolo di San Gennaro, oggi presidio Slow Food. La caratteristica di questi pomodori è che, non subendo alcun trattamento, conservano la pelle. I lunghi tempi di maturazione del pomodoro e la poca acqua utilizzata per l’irrigazione negli ultimi 15 giorni fanno sì che la polpa si compatti, diventi carnosa e aderisca perfettamente alla buccia. In fase di cottura la sottile pelle si scioglie amalgamandosi alla polpa e lasciando inalterato il sapore inconfondibile ed eccezionale.
Infine lo metteremo tra due fette di pane di Altamura che si caratterizza dalla lavorazione delle semole di grano duro provenienti dal Tavoliere delle Pugile, più precisamente dalla Murgia. Cotto nei tradizionali forni a legna in pietra, il pane di Altamura si distingue per la sua fragranza, il suo sapore e il suo aroma. Ha una crosta molto croccante e una mollica soffice di colore giallo paglierino e ci riporta alle culture di panificazione mediorientali.
Procedimento
In una casseruola far andare l’aglio in camicia solo forato con olio evo e i gambi del prezzemolo, aggiungere il pomodoro e far andare a cottura, aggiustare di sale e pepe.
Nel frattempo, unire tutti i macinati con il pane raffermo ammollato e strizzato in brodo vegetale, unire le uova (uno intero più un tuorlo), aggiustare di sale e pepe, finire con un trito molto fine di tutte le erbe aromatiche (circa 25 g totali). Amalgamare il tutto e formare le polpette, infarinare e friggere velocemente in olio evo. Poi sgocciolare, asciugare su carta assorbente e passare nel pomodoro fino a fine cottura, lenta e appassionata. Tostare le fette di pane e riempire prima con le polpette poi con la salsa. Infine con una bella prezzemolata fresca. Io ho voluto esagerare e davanti a tanta eccellenza non ho avuto remore a stapparci un bell’Ornellaia del 2006.
Buon appetito a tutto #foodrock #ficheraversion
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