Ciao Food Rocker!!!
Oggi cominciamo una nuova rubrica che andrà a fare dei focus costanti su materie prime, tecniche e strumenti.
Il primo prodotto che analizziamo, e sul quale comunque torneremo più volte per quanto ce n’è da parlare, è il Pomodoro.
Insieme alla patata, attualmente il pomodoro è la specie ortofrutticola più coltivata al mondo. Spagna e Italia sono paesi che lo hanno introdotto per primi nelle loro coltivazioni. E tutti sappiamo che è accaduto dopo la scoperta delle Americhe. Oggi, entrambi i paesi hanno perso il primato dal punto di vista della quantità produttiva, ma l’Italia continua a mantenere quello dell’eccellenza per la qualità.
Inizialmente, il ruolo di questo magnifico frutto era di pianta ornamentale. Prima di entrare nella cucina povera del meridione della penisola italica e poi scalare le vette del successo gastronomico. Fino a quando – nel XVII secolo – fa la sua comparsa nei primi ricettari di alta cucina. In particolare nelle ricette dell’allora grande cuciniere Antonio Latini: nella “salsa spagnola”, utile ad accompagnare i bolliti, e nella “cassuola di pomodoro”, un brasato di selvaggina e carni bianche.
In quell’epoca erano conosciute solo sei varianti e il primo arrivato nella Penisola era di colore giallo, da lì il conio del nome (“pomo d’oro”). La composizione e i rapporti tra i diversi costituenti conferiscono al pomodoro un notevole valore nutrizionale e alimentare. Che risiede nell’elevato patrimonio di vitamine e minerali, soprattutto nel contenuto in vitamina C, secondo solo all’arancia, in carotenoidi, in folati e in potassio.
Ora abbiamo fatto un primo focus su origine e principi. Nel prossimo articolo vedremo alcune delle varietà, le tecniche di coltivazione, cottura e condimento.
Un saluto a tutto #FoodRock
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